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Milioni di anni fa l’area dove oggi si stagliano le cime dolomitiche era punteggiata di barriere coralline e vulcani. Proprio qui, dove oggi ci arrampichiamo ad altezze vertiginose per raggiungere la felicità in vetta, in passato c’era un mare d’acqua.
Circa 250 milioni di anni fa iniziò la formazione delle Dolomiti nelle profondità dell’oceano preistorico della Tetide. La roccia dolomia come la conosciamo oggi è il risultato della pietrificazione delle barriere coralline di quel tempo. Ma dovettero trascorrere ancora tanti anni, prima che la collisione tra la placca africana e quella europea portasse all’innalzamento e alla nascita della catena montuosa delle Alpi.
E fu così che i “Monti Pallidi” fecero la loro prima apparizione!
Da allora, questi giganti di roccia ne hanno viste tante. Nel 1869 la cordata Grohmann - Salcher - Innerkofler toccò per la prima volta la cima della Punta dei Tre Scarperi. Si trattava della prima ascensione sulle Dolomiti di Sesto, che segnò l’inizio della “corsa alla vetta” da parte di alpinisti di tutto il mondo. Solo un mese più tardi, la stessa cordata conquistò anche la Cima Grande, e molte altre prime ascensioni seguirono. L’alpinismo nelle Dolomiti di Sesto decollò e folle di appassionati di arrampicata da tutto il mondo seguirono il richiamo di Sesto, Patrimonio Mondiale Naturale UNESCO. Non c'è da stupirsi: tutti volevano la loro fetta di torta e c’erano ancora innumerevoli vette da scalare.
Hermann Hesse
Seguirono anni di terrore. Al tempo della Prima Guerra Mondiale (1914-1918) il confine italo-austriaco, e di conseguenza il fronte, passava attraverso le Dolomiti. Questi giganti di roccia divennero quindi teatro di guerra e furono essi stessi “feriti” dalla costruzione di chilometri e chilometri di gallerie, postazioni e trincee. Furono testimoni di sanguinose battaglie e osservarono con impotenza centinaia di combattenti sacrificare la propria vita per difendere la patria. Fu un periodo terribile, che ancora oggi porta testimonianza di sé tramite i numerosi cimeli e musei del luogo.
Queste magnifiche formazioni rocciose continuano a vegliare con orgoglio sul nostro piccolo villaggio alpinistico, attirando gli sguardi di tutti.
La “febbre dell’arrampicata” è tornata! Gli amanti della mountain bike si divertono sui sentieri ampi e avventurosi. Gli appassionati di sci si cimentano lungo i pendii più ripidi, mentre gli escursionisti più romantici cercano di catturare la magia del tramonto, quando le vette si vestono di rosso fuoco nell’ultima luce della sera.
E in mezzo a tutto questo? Ci siamo noi! Noi e il nostro Dolomites.Life.Hotel Alpenblick. Noi, che abbiamo seguito le orme degli ambiziosi pionieri e aperto molti sentieri segreti, per potervi consigliare le migliori escursioni e i punti panoramici più belli.
Poter chiamare “casa” uno spettacolo naturale come questo, è un regalo unico!
Volete lasciarvi ispirare ulteriormente?